L'inganno dell'Alcol: il Velo sulla Coscienza. Quando la vibrazione dell'anima si spegne nell'ombra dell'oblio
- Tommaso Garofalo

- 22 lug
- Tempo di lettura: 1 min
L'alcol ha sempre accompagnato l'umanità, presentandosi come un compagno innocuo durante feste e riti. Tuttavia, dietro questa facciata si nasconde una natura profondamente ambigua e insidiosa. Contrariamente a quanto si possa pensare, l'alcol non eleva; piuttosto, rallenta e ottunde, frenando il cammino dell'anima verso la luce.

Spesso, dove c'è alcol, si avverte una vibrazione bassa e pesante, che trascina l'individuo verso stati interiori confusi ed un appiattimento emotivo e spirituale. La naturale lucidità dell'anima, che vibra su frequenze medie e alte, viene così soffocata, distorta e spenta.
Invece di aprire le porte della percezione, l'alcol le chiude, rendendo l'essere umano schiavo di una visione distorta, lontana dalla bellezza del sentire autentico.
È un vero e proprio anestetico dell'anima, un velo sull'essere, un ostacolo al risveglio.
In un'epoca in cui sentiamo forte il bisogno di elevarci, di riconnetterci al nostro sé più profondo e luminoso, e di liberarci dalla pesantezza che ci sovrasta, la sobrietà diventa un obbligo morale e un atto di libertà e consapevolezza.
Nota del Redattore
Tommaso Garofalo è socio e relatore della Società Teosofica Italiana da oltre 25 anni. Collabora con diverse testate giornalistiche online, dove si occupa di storie locali, dialogo interculturale e cooperazione. È inoltre attivo nel Rotary e promotore di iniziative tra Italia e Balcani.







