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Blackout e "Tenebra"

  • Immagine del redattore: Tommaso Garofalo
    Tommaso Garofalo
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Il blackout che ha colpito Portogallo e Spagna non è soltanto un guasto tecnico: è un segnale, un campanello d’allarme etico.


Blackout e Tenebra

È la manifestazione concreta di un sistema che ha smarrito il senso del proprio limite e della propria umanità.


In un mondo che affida il proprio funzionamento alla tecnologia spinta all’estremo, abbiamo finito per trascurare il valore della relazione, della consapevolezza, della responsabilità.


Quando un’intera società si organizza in funzione della macchina, quando ogni aspetto della vita viene digitalizzato, automatizzato, delegato a reti invisibili, l’uomo si ritrova progressivamente spogliato della sua centralità.


Il blackout diventa allora metafora di un’assenza più profonda: quella dell’etica nei processi decisionali, quella del discernimento nei confronti del progresso, quella dell’umiltà di riconoscere che non tutto ciò che è possibile è anche giusto.


Viviamo dentro una cultura che ha sostituito il “noi” con l’“efficienza”, la saggezza con l’ottimizzazione, il pensiero con il protocollo.


Ma quando il sistema si ferma, si svela la sua vera natura: fragile, disumano, incapace di sostenersi senza una coscienza vigile che lo accompagni.


Questo blackout ci parla di una civiltà che, pur avendo accesso a mezzi straordinari, rischia di perdersi perché ha dimenticato di porsi le domande fondamentali:

per chi costruiamo?

Con quale scopo?

In che modo ciò che facciamo rende più umana, più giusta, più solidale la nostra esistenza?


C’è bisogno di un’etica della tecnologia, che non separi mai l’innovazione dal bene comune.


C’è bisogno di una morale della responsabilità, che riconosca i limiti come parte della nostra dignità.


E soprattutto, c’è bisogno di ritrovare il coraggio della coscienza, perché solo l’uomo è capace di dare senso a ciò che costruisce.


Non possiamo più permetterci un futuro in cui la potenza del fare superi la saggezza dell’essere.



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